Gli edifici vengono colpiti e ci sono morti sotto le macerie. Quindi, secondo l’occupante, ecco com’è la “liberazione”. Gli stessi russi filmano i loro crimini di guerra per la corte dell’Aia.
Si raccolgono sporcizia su se stessi, vantandosi di “non lasciare indietro la propria gente”. Invece, semplicemente sganciano le bombe mortali direttamente su di loro e lanciano Grad. Sono loro i veri fascisti.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, teme però che, se deponessero le armi, verrebbero massacrati e ha avvertito che “l’eliminazione” degli ultimi difensori della città portuale “metterà fine a qualsiasi negoziato di pace” con Mosca.
Zelensky detta le condizioni incoraggiato dall’affondamento della Moskva, l’ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, uno smacco al quale la Russia ha reagito colpendo ieri una fabbrica nella regione di Kiev. Nel sito venivano prodotti i missili Neptune che l’esercito ucraino sostiene di aver utilizzato contro l’incrociatore russo.
Il presidente, infine, si è detto disponibile a incontrare “il prima possibile” il presidente russo, Vladimir Putin, anche perché “non credo che un solo incontro bastera’”. “Non credo sia possibile incontrarsi una volta e concordare su tutto perché ci sono ancora molte questioni aperte”. E ancora: “non so ancora per quali questioni i russi sceglieranno la nostra opzione e per quali noi sceglieremo la loro opzione”.
Poi il monito: “Non dovremmo aspettare il momento in cui la Russia deciderà di usare armi nucleari, dobbiamo prepararci”, ha detto Zelensky, “servono medicinali anti-radiazioni e rifugi antiaerei. I russi possono usare qualsiasi arma, ne sono convinto”.
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