Di Fabio Casalini
Nato da una famiglia benestante, nel 1918 entrò nell’accademia navale. Nel 1925 incontrò per la prima volta Francisco Franco: i due fecero presto amicizia e nel 1934 entrambi collaborarono alla repressione dello sciopero delle Asturie.Nel 1936 era docente alla scuola di guerra navale di Madrid, e in luglio, allo scoppio della guerra civile spagnola aderì alla rivolta franchista e si rifugiò nelle ambasciate del Messico e della Francia per evitare di essere fucilato dalle milizie repubblicane. Nel 1937 Carrero Blanco riuscì a raggiungere la zona controllata dai nazionalisti e in ottobre fu messo al comando del cacciatorpediniere Huesca. Fu poi capo operazioni dello stato maggiore della Marina e contribuì alla vittoria del Bando Nazionalista nel 1939. Nel 1940 fu l’autore di una relazione con la quale sconsigliava a Franco di entrare in guerra al fianco di Germania e Italia, raccomandandogli la neutralità del Paese.Negli anni successivi, Carrero Blanco salì i gradini della gerarchia militare fino al grado di Capitano generale della marina. Nel contempo, ebbe incarichi politici sempre più importanti iniziando così una stretta collaborazione col dittatore, che si interromperà solo con la morte.Il 9 giugno 1973, l’ottantenne Franco, cosciente dei propri problemi di salute, nominò Carrero Blanco Presidente del Governo, carica detenuta sino a quel momento dallo stesso caudillo, il quale tenne per sé la carica di capo dello Stato.Il 20 dicembre 1973 Carrero Blanco stava recandosi al suo ufficio dopo essere uscito dalla chiesa di san Francesco Borgia; pochi istanti dopo essere salito sulla sua vettura di servizio, una carica di circa un quintale di esplosivo (che in seguito si appurò essere dinamite) piazzata sotto il piano stradale esplose, scaraventando la vettura in aria ad oltre 30 metri d’altezza, proiettandola oltre il tetto di un limitrofo palazzo di sei piani e facendola atterrare su un balcone al secondo piano di un cortile interno dello stesso.L’esplosione provocò la distruzione delle facciate di due edifici, danni alla citata chiesa e l’incendio di almeno trenta autovetture nelle immediate vicinanze, nonché la morte istantanea dell’autista e dell’agente di scorta di Carrero Blanco. Questi fu invece estratto agonizzante dal veicolo, per poi morire pochi minuti dopo all’arrivo in ospedale.L’attentato fu prontamente rivendicato dall’organizzazione indipendentista basca ETA.Le accuse nei confronti di molti componenti dell’ETA caddero quando il Parlamento spagnolo, nel frattempo tornato alla democrazia dopo la morte di Franco, promulgò un’amnistia generale nel 1977.
Il gruppo punk rock antifascista spagnolo Soak pubblicò negli anni novanta un brano musicale intitolato Carrero voló, da cui è tratto il titolo di questo articolo
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