Al meglio dicono che la situazione è «complicata», ma quasi tutti non nascondono di avere il morale sotto le scarpe. «Va male, ci sono troppo morti, i russi bombardano duro e noi non abbiamo le armi per rispondere. Sul campo siamo molto meglio noi, però loro sparano di più e con più forza», affermano scoraggiati. Abbiamo trascorso ieri parecchie ore con i soldati ucraini impegnati sul fronte del Donbass e precisamente nel settore caldo che va da Izyum a Severodonetsk. In tutto forse nemmeno duecento chilometri, nulla a che vedere con la vastità dell’invasione voluta da Putin nella prima fase della guerra, eppure proprio per questo i russi adesso stanno avanzando e infliggono forti perdite agli ucraini. «Le battaglie avvengono più o meno sempre allo stesso modo. I russi cominciano con bombardamenti di sbarramento intensissimi. Usano tutto ciò che hanno a disposizione concentrati in poche decine di chilometri quadrati: dalle artiglierie, ai mortai, sino all’aviazione e i droni armati.

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