Cosa si sa dell’incendio?

Poco, l’unica voce che ritengo super partes condivisbile è la pagina dell’ONU dedicata a quei giorni di rivoluzione nel Paese, e in particolar modo proprio alla strage di Odessa. Pagina che riporta tutto quel che si sa per certo riguardo ai fatti di quel tragico 2 maggio.E cosa racconta l’ONU? Ve lo riassumo per comodità. Il 2 maggio circa 300 sostenitori filo-russi hanno attaccato un gruppo di 2000 manifestanti a favore dell’unità del Paese.

I 2000 manifestanti erano abitanti di Odessa, insieme a fan di una squadra di calcio arrivati in città per una partita. I rappresentanti dell’ONU spiegano che i primi ad attaccare sono stati i sostenitori della separazione della Regione.

I delegati dell’ONU, le cui testimonianze sono state ritenute attendibili, erano presenti sul luogo, e hanno materialmente visto i filo-russi cominciare a lanciare pietre e bottiglie Molotov contro i manifestanti alla “marcia dell’unità”. La situazione è sfuggita di mano senza che la polizia intervenisse in alcuna maniera. I manifestanti però erano in un numero molto più grande dei separatisti, e rispondendo al violento attacco li hanno costretti a scappare e cercare rifugio.

Alcuni di questi sono saliti sul tetto di un vicino centro commerciale. Nel frattempo i manifestanti a favore dell’unità del Paese hanno continuato a marciare e sono arrivati nella piazza in cui c’era un presidio di separatisti, sempre senza che le forze dell’ordine facessero nulla. Una volta arrivati lì, gli scontri si sono intensificati. Testimoni oculari di quanto avveniva, ancora i membri della missione sui diritti umani dell’ONU, erano sul luogo e hanno raccontato del lancio di bottiglie Molotov da entrambi le parti, e di spari, anche questi da entrambi le parti. Quando hanno visto l’incendio svilupparsi nel palazzo dei sindacati hanno chiamato i vigili del fuoco e i numeri per le emergenze. Perché arrivassero sul posto ci sono voluti 45 minuti. In quel mentre sono morte 42 persone (34 uomini, 7 donne e un ragazzo).

I responsabili della missione ONU, pur non avendo potuto dire con certezza quale sia stata la causa dell’incendio (le due ipotesi sono Molotov dal basso dei manifestanti pro-unione, o Molotov dall’alto dei separatisti che si erano asserragliati sul tetto) riportano che in attesa dei soccorsi hanno visto i pro-unione cercare in tutti i modi di salvare i soggetti intrappolati nel palazzo. Ciò non toglie che, una volta salvati, quelli che erano membri dei gruppi separatisti sono stati comunque aggrediti dalla folla.

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