L’iniziativa legislativa è stata presentata da 34 deputati della PAS il 10 luglio e votata dalla maggioranza parlamentare quattro giorni dopo.
La bozza prevede che le persone che facevano parte dell’organo esecutivo del partito dichiarato incostituzionale non possano candidarsi alle elezioni per 3 anni dalla data della decisione della Corte Costituzionale. Il divieto riguarda anche le persone che hanno ricoperto incarichi elettivi ed erano nelle liste dei supplenti del rispettivo partito.
Il progetto è stato presentato dal deputato del PAS Olsea Stamate. Ha spiegato che il Parlamento deve rispettare le considerazioni della decisione della Corte costituzionale e creare “un meccanismo di prevenzione”. Stamate ha affermato che la bozza vieta ad altre formazioni politiche di utilizzare gli attributi del partito bandito e ha spiegato che questa disposizione è stata introdotta per evitare la creazione di partiti clone.
Secondo il deputato, questi regolamenti prenderanno di mira qualsiasi partito politico che verrà dichiarato incostituzionale. Stamate ha anche promesso che il progetto sarà consultato con i rappresentanti di tutti i partiti politici e della società civile, prima di essere approvato nella lettura finale della prossima settimana.
Il progetto è stato votato senza interrogazioni e prendendo la parola, con il voto di 56 deputati PAS, in assenza dei rappresentanti dell’opposizione. La fazione del Partito Şor boicotta da diversi mesi i lavori del Parlamento, e i deputati del Blocco dei comunisti e dei socialisti hanno annunciato che saranno assenti dalle sessioni plenarie del 13-14 luglio, in segno di protesta contro il fatto che la PAS avrebbe ignorato tutte le proposte dell’opposizione per 2 anni.
In precedenza l’iniziativa era stata criticata dall’Associazione Promo-LEX, che ha ricordato ai deputati che modificare la normativa elettorale alla vigilia delle elezioni non è consigliabile e ha suggerito di chiedere il parere della Commissione di Venezia e di “consultare ampiamente” il progetto .
A chi sarebbe destinato il divieto?
Sul sito del Partito Șor si afferma che la formazione è guidata da IlanȘor (presidente), Valeriu Klimenco (presidente onorario), Marina Tauber (vicepresidente), ma non viene menzionato chi fa parte dell’esecutivo. della formazione.
Nella sezione “Squadra” sono passati i deputati Marina Tauber, Vadim Fotescu, Petru Jardan, Reghina Apostolova e Denis Ulanov. Vi erano presenti anche Vitalie Balinschi (vicepresidente), Pavel Verejanu (sindaco di Orhei), Tatiana Platon (vicepresidente del distretto di Orhei), Serghei Burgudji (consigliere comunale di Chisinau), Veaceslav Lupov (sindaco di Taraclia).
Il 19 giugno il partito Şor è stato dichiarato incostituzionale. Tra l’altro, la Corte costituzionale ha rilevato che, nonostante tutte le misure prese dalle autorità, il Partito Şor “ha continuato a utilizzare risorse finanziarie non trasparenti al fine di promuovere politiche non democratiche”. La Corte ha concluso che l’attività del partito rappresenta “un pericolo imminente per l’ordine costituzionale democratico”.
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