Pochi i comuni italiani che hanno partecipato alla giornata internazionale a sostegno della Belarus. La magigoranza dei comuni si è trincerata dietro “gli edifici pubblici possono essere esposte soltanto le bandiere pubbliche istituzionali ciò per rispettare carattere di “neutralità” delle sedi istituzionali che costituisce sacro principio democratico.” ma non tutti i comuni, alcuni hnno voluto partecipare e vi proponiamo le foto.
L’iniziativa giunge al terzo anno di proteste dei cittadini Bielorussi, che dal 9 agosto del 2020 protestano senza sosta per le elezioni presidenziali in cui Alexander Lukashenko si è autoproclamato presidente. Le elezioni in questione, le ultime nel paese ex Urss, non sono mai state riconosciute dall’Unione Europea e l’esito è stato ampiamente contestato dalla comunità internazionale.
Negli ultimi tre anni, dal 9 agosto del 2020 in poi, in Bielorussia ben 2232 persone hanno ricevuto lo status di prigionieri politici e più di 60mila sono state arrestate per motivi politici.
“La lingua bielorussa è discriminata, le scuole bielorusse vengono chiuse – spiega in una nota il Comune di Bergamo -. Il numero dei rifugiati politici cresce continuamente per via della decisione di un numero sempre maggiore di bielorussi di lasciare il proprio Paese”.
“Il valore della libertà non ha prezzo, Venezia sarà dalla vostra parte”. Con queste parole la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano ha accolto ieri a Ca’ Farsetti l’attivista bielorussa Yuliya Yukhno, rappresentante dell’Ambasciata popolare della Belarus in Italia, fondatrice dell’Associazione Talaka ed ex detenuta politica nella Bielorussia di Lukashenko. A tre anni dalle proteste divampate nel Paese per l’annullamento dell’esito delle elezioni presidenziali del 2020, il Comune di Venezia sostiene la campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla cancellazione dei diritti umani in Bielorussia ad opera dell’attuale Governo, che non ha mai ottenuto il riconoscimento da parte dell’Unione Europea. Il gesto di solidarietà con il popolo bielorusso porta i colori della bandiera storica della Bielorussia: bianco, rosso, bianco. E’ il simbolo della lotta per la libertà, Yuliya Yukhno ne ha donata una alla presidente Damiano. Iniziative analoghe sono in corso in altre città italiane.
“Un incontro emozionante con una giovane donna che ha dovuto lasciare il suo Paese ma continua a lottare per i diritti e la democrazia del suo popolo, oppresso dal regime dittatoriale” ha commentato la presidente del Consiglio Damiano a margine dell’appuntamento con Yuliya Yukhno, che aveva già incontrato il sindaco Brugnaro a luglio 2022. “Oggi, a tre anni dall’istituzione del regime, anche Venezia testimonia la sua vicinanza al popolo bielorusso e dichiara il suo sostegno a Yuliya che porta la voce dei suoi connazionali in giro per il mondo”. In Italia Yuliya Yukhno ha collaborato con Cisl e l’Iscos (Istituto per la Coesione Sociale) su progetti di sostegno ai bambini dei rifugiati, alle famiglie degli attivisti arrestati in Bielorussia e mirati anche ad aiutare l’integrazione delle persone che sono fuggite nei paesi europei, compresa l’Italia. La sua causa è stata accolta anche dall’Europarlamento, dove ha tenuto degli incontri per affrontare il tema del futuro della Belarus.
Il messaggio di vicinanza dell’Europa è stato ribadito dall’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell: “Il 9 agosto ricorre il terzo anniversario delle elezioni presidenziali fraudolente in Bielorussia. Oggi, a distanza di tre anni, la situazione è più grave che mai per chi osa esprimere critiche nei confronti del sistema. Siamo profondamente preoccupati per la situazione dei diritti umani in Bielorussia. Attualmente quasi 1.500 prigionieri politici sono in carcere in condizioni spaventose, esposti a maltrattamenti e torture e senza accesso ai servizi sanitari essenziali. Nella sua ultima relazione, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha affermato che alcune delle diffuse, sistematiche e gravi violazioni dei diritti umani in Bielorussia possono costituire crimini contro l’umanità. L’Ue continua a mettere la situazione in cima all’agenda globale nei consessi internazionali e a promuovere gli sforzi volti a far sì che gli autori di violazioni dei diritti umani rendano conto delle proprie azioni”.
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