Un governatore russo ha affermato che il Paese non era preparato alla guerra con l’Ucraina e che l’invasione non era nell’interesse della Russia, contraddicendo la propaganda del Cremlino.

Natalya Komarova, che dal 2010 gestisce il distretto autonomo di Khanty-Mansi, nel nord della Russia, ricco di energia, ha fatto il commento durante un incontro con gli elettori trasmesso in diretta sulla sua pagina di social media.

Quando un residente le ha chiesto perché suo marito fosse stato mandato in guerra senza uno zaino con l’attrezzatura, Komarova ha risposto che erano i militari responsabili di tali questioni, non lei.

Ha continuato dicendo che le autorità non erano preparate alla guerra e che “non ne abbiamo bisogno”.

Il presidente Vladimir Putin ha lanciato l’invasione dell’Ucraina partendo dal presupposto che le forze russe avrebbero conquistato il paese in pochi giorni.

Ora, 20 mesi dopo, la Russia ha conquistato solo una piccola parte dell’Ucraina, pagando enormi costi umani e finanziari.

Le critiche pubbliche alla guerra, soprattutto da parte dei funzionari, sono rare dopo che Putin l’ha messa al bando l’anno scorso. Le autorità russe hanno già arrestato centinaia di persone per aver violato la legge.

Tuttavia, l’osservazione improvvisata di Komarova indica che dietro la patina di sostegno, alcuni membri dell’élite russa credono che la guerra sia stata un errore e sono frustrati dalle conseguenze.

Le sue osservazioni sono state subito riprese dai media e ora almeno un residente ha presentato una denuncia al Ministero degli Interni, accusandola di screditare l’esercito russo.

L’ufficio di Komarova non ha commentato immediatamente la denuncia.

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