Una bozza di dichiarazione visionata da Free Europe ricorda che, secondo i risultati preliminari della missione di monitoraggio dell’OSCE/ODIHR, le elezioni locali del 5 novembre sono state “pacifiche” e “gestite in modo efficace” nonostante “circostanze difficili”.
“Tuttavia, si sono osservati effetti negativi sul processo elettorale, sia a causa di ingerenze straniere che di misure restrittive, imposte per preoccupazioni di sicurezza nazionale”, richiama l’attenzione nella “bozza” di dichiarazione del Consiglio europeo (il vertice dei leader dei 27 paesi membri e alti funzionari dell’UE).
“In vista delle imminenti elezioni presidenziali e parlamentari, il Consiglio lancia un appello alla Moldavia affinché garantisca che le misure per contrastare le interferenze maligne siano in linea con gli standard internazionali”, si legge inoltre nel documento.
Il Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre dovrà decidere sull’avvio dei negoziati di adesione all’UE con Moldavia e Ucraina. Ma tale decisione non è inclusa nella bozza di dichiarazione finale vista da Europa Libera, lasciandola agli ultimi giorni prima del vertice.
Dal rapporto esecutivo dell’UE alla dichiarazione dei leader europei
L’8 novembre la Commissione europea (l’esecutivo dell’UE) ha raccomandato l’apertura dei negoziati di adesione con la Repubblica di Moldova una volta che le autorità di Chisinau avranno soddisfatto alcune condizioni eccezionali nel campo della giustizia, della lotta contro la corruzione e contro gli oligarchi.
Il progetto di dichiarazione del Consiglio europeo contiene esortazioni simili. Dopo aver acclamato i “progressi sostanziali” compiuti dalla Moldavia nonostante le “sfide significative derivanti dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e dalle azioni ibride contro la stessa Moldavia”, i leader europei inviteranno le autorità moldave a mantenere “progressi sostenibili” sulla riforma nei settori della Moldova Stato di diritto, giustizia e diritti fondamentali, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze.
La raccomandazione sulle elezioni che il Consiglio europeo farà nella dichiarazione del vertice di dicembre è uno dei principali sviluppi del rapporto della Commissione europea, adottato prima della conclusione delle elezioni locali in Moldavia.
Prima delle elezioni del 5 novembre, la Repubblica di Moldova aveva escluso dalla competizione elettorale più di un centinaio di persone ritenute legate all’oligarca fuggito dal paese Ilan Șor, in seguito alle modifiche al Codice elettorale adottate dal partito di governo “Azione e Solidarietà”.
Alla vigilia delle elezioni, la CEC ha escluso dalla corsa anche i candidati del partito “reinventato” di Șor, Chance, dopo aver dichiarato incostituzionale la formazione originaria.
La nuova “epurazione” si basava su un rapporto del Servizio di intelligence e sicurezza, da cui risultava che la formazione stava corrompendo gli elettori e avrebbe ricevuto circa un miliardo di lei dalla Russia.
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