F.to Caterina Avanza

La Commissione ha finora autorizzato aiuti di Stato all’economia dell’UE per un importo stimato di 1.900 miliardi di euro.

Margrethe Vestager, ha precisato la disciplina europea in materia di ricapitalizzazione delle imprese.
La filosofia si basa su interventi mirati a società bisognose, non sull’ assistenzialismo e fissa alcuni paletti importanti:

– gli aiuti alla ricapitalizzazione dovrebbero essere concessi solo se non sono disponibili altre soluzioni adeguate.

– l’intervento deve anche essere nell’interesse comune: lo Stato deve essere sufficientemente remunerato per il rischio che sopporta a causa degli aiuti alla ricapitalizzazione;

– i beneficiari e gli Stati membri sono tenuti a stabilire una strategia di uscita dal capitale, in particolare per quanto riguarda le grandi imprese che hanno ricevuto dallo Stato aiuti alla ricapitalizzazione sostanziali. «Qualora, sei anni dopo la concessione di aiuti alla ricapitalizzazione a società quotate in borsa o sette anni dopo la concessione di tali aiuti ad altre imprese, l’uscita dallo Stato del capitale sia incerta, un piano di ristrutturazione per il beneficiario dovrà essere notificato alla Commissione»;

– fino all’uscita completa dallo Stato del capitale, i beneficiari sono soggetti a un divieto di dividendi e di riacquisti di azioni. Inoltre, fino a quando non sarà rimborsato almeno il 75% della ricapitalizzazione, si applica una rigorosa limitazione della remunerazione dei dirigenti, compreso il divieto del versamento di bonus;

– per garantire che i beneficiari non beneficino indebitamente degli aiuti alla ricapitalizzazione concessi dallo Stato a scapito di una concorrenza equa nel mercato unico, è loro vietato utilizzare gli aiuti per sostenere attività economiche di società integrate che si trovavano in difficoltà economiche prima del 31 dicembre 2019.

Ecco, io credo che non lo sia…

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