Diverse agenzie umanitarie internazionali affermano che alcuni richiedenti asilo in Gran Bretagna si sono nascosti a causa del timore di essere inviati in Ruanda, come previsto dal recente accordo firmato tra Londra e Kigali sui richiedenti asilo nel Regno Unito, in base al quale le persone ritenute entrate illegalmente nel Paese rischiano di essere trasportate in aereo in Ruanda per il reinsediamento, in attesa di una risposta dalle autorità britanniche.
La Croce rossa e l’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr) sostengono in un comunicato congiunto che la minaccia dell’allontanamento ha spinto alcuni dei richiedenti asilo ad atti di autolesionismo e una persona avrebbe persino tentato il suicidio. Per tali ragioni, e non solo, i due enti umanitari hanno criticato i piani del governo britannico accusandolo di “una violazione del dovere di diligenza”. Inoltre, l’Unhcr sostiene che questa politica di respingimento possa essere adottata da altri paesi europei: “Siamo preoccupati” che gli inglesi “stiano invitando tutte le loro controparti europee a fare lo stesso. Posso capire dal loro punto di vista perché lo farebbero: darebbe a tali accordi una maggiore legittimità percepita se altri facessero lo stesso”, ha dichiarato all’Observer, Larry Bottinik, rappresentante ad interim dell’Unhcr in Gran bretagna. La Danimarca ha già manifestato interesse per adottare un sistema di respingimento simile e sono in corso da tempo trattative con il Rwanda.
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