L’iniziativa legislativa dovrà essere esaminata anche dalla Camera dei Deputati, che in questo caso ha un ruolo decisionale.

Secondo il progetto, l’istituto sarà diretto da un presidente con il grado di segretario di Stato e da un vicepresidente con il grado di sottosegretario di Stato. Avranno un mandato di quattro anni, rinnovabile una sola volta.

Il presidente e il vicepresidente saranno nominati e revocati con il voto della maggioranza dei deputati e senatori, riuniti in una riunione congiunta delle due camere del Parlamento rumeno, su proposta dei gruppi parlamentari.

Nel mese di settembre, per due settimane, gli ex negoziatori della Romania presso l’Unione europea hanno formato i funzionari e i dignitari moldavi sui trattati di adesione. I funzionari di Chisinau hanno simulato i negoziati e imparato come gestire i fondi di preadesione.

Le autorità di Chisinau attendono che gli Stati membri decidano, entro la fine di quest’anno, sull’apertura dei negoziati di adesione per la Repubblica di Moldova. I messaggi provenienti da Bruxelles sembrano ottimisti. Almeno i leader delle istituzioni europee affermano senza mezzi termini che il posto della Repubblica Moldova, insieme all’Ucraina e ai Balcani occidentali, è nell’Unione europea.

La Commissione europea pubblicherà il 31 ottobre un rapporto sulla Repubblica Moldova. Sarebbe positivo e raccomandabile che i leader europei approvino l’avvio dei negoziati di adesione con la Repubblica di Moldova: lo hanno confermato il direttore di Free Europe for European Affairs, Rikard Jozwiak, a più fonti da Bruxelles.

La decisione finale spetta ai paesi dell’Unione europea, i leader europei la prenderanno nella riunione di fine anno di dicembre e si prevede che questa volta sarà positiva per la Repubblica di Moldavia.

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